Un giorno mi sono svegliato e mi ero trasformato in un punto interrogativo. Io li ho sempre odiati i punti interrogativi. Avrei preferito, se proprio doveva succedere, diventare un bel punto esclamativo. Bello tosto. Anche se ho sempre odiato pure i punti esclamativi. Ma potendo scegliere, sì, avrei preferito.
Così sono andato come sempre a comprare il giornale, a fare colazione, al lavoro. Le persone mi guardavano strano. Non avete mai visto un punto interrogativo? chiedevo loro. Quelli sorridevano. Alcuni erano in imbarazzo, altri facevano finta di nulla. Si voltavano dall'altra parte, insomma. Non so se mi spiego.
Le giornate andavano avanti come sempre. Alla mia scrivania, nonostante la sedia fosse divenuta davvero scomoda in seguito alla mutazione, passavo ore e ore davanti a un pc. Il mio capo, anche lui passava davanti a me e non diceva niente. Magari faceva finta.
Comunque, fatto sta che da quel momento in poi, come dire, il mio atteggiamento nei confronti della vita è cambiato radicalmente. Ho imparato ad accettarmi. Dopotutto, non mi sono trasformato in tre puntini di sospensione. Quello non l'avrei accettato. C'è solo un pensiero che mi turba: non ho ancora capito se io sia una domanda o una risposta. Ma in fondo, non credo che questo aspetto mi interessi particolarmente.