Un giorno mi sono svegliato ed ero diventato una nuvola. Ma la cosa più ganza, in tutto questo, è che ovunque mi voltassi c'erano nuvole. Pensai: be', dev'essere proprio una giornatina di merda, vista da laggiù. Poco me ne cale, pensai. Ormai sono quassù, e chi s'è visto s'è visto. Ero tutto bello soffice, sapete come sono le nuvole, leggero e ingombrante come un pensiero inatteso e imprevedibile; mi lasciavo trasportare dal vento del mattino, e ogni tanto, lo ammetto, davo qualche botta a una vicina nuvola impicciona. Che tuoni, ragazzi. Roba da perderci la testa. Solo dopo un po' di tutto questo divertimento mi sono reso conto di essere l'unica nuvola bianca in mezzo a un gregge intero di nuvoloni neri, brutti e cattivi. Mi facevano paura. Cavolo, tremavo tutto, tramavo tanto, tremavo così forte che tutto d'un tratto mi sono dissolto in una cascata di piccole gocce di pioggia tiepida.