Un giorno mi sono svegliato e non esistevo più. Cazzo, uno pensa mille volte al giorno che sarebbe quasi meglio non esistere. Poi, invece, ti ritrovi a non esistere più e tutt'a un tratto, alla fine, ti dispiace. Nessuno ti parla, ma su questo si può sorvolare; nessuno ti saluta, ma anche su questo si può sorvolare. Scrivi delle mail e nessuno ti risponde; telefoni a qualcuno e nessuno ti risponde. Hai difficoltà pure a parlare con te stesso, perché un giorno ti svegli e non esisti più. Pensavi che sarebbe stato bello, una passeggiata di salute, invece quando un giorno ti svegli e non esisti più, alla fine, ti manchi un bel po'. L'unica puntina che ti tiene appiccicato al mondo per come lo conosci è quella sorta di fitta tra lo stomaco e lo sterno, proprio lì, quella sorta di innesco che ti rende potenzialmente una bomba umana. E allora forse è una fortuna che proprio quel giorno ti sia svegliato senza esistere. Forse domani tornerai tra noi, e sarai disinnescato ancora una volta, purtroppo.